20 ottobre 2024 Escursione a Sperlonga e Terracina

Il 20 ottobre 2024 una splendida giornata per i Soci ed i Simpatizzanti in visita a Sperlonga e a Terracina.  

La mattinata dedicata al singolare Museo con i resti monumentali di raffigurazioni omeriche. Poi ai resti della villa di Tiberio sul mare ed alla suggestiva Grotta.

Il pomeriggio a Terracina, dopo una sosta rinfrancante al Consorzio dei Pescatori, su per l'acropoli dedicata a più aree sacre, anche se conosciuta come sede del Tempio di Giove Anxur. In realtà sono in corso scavi e studi per l'esatta attribuzione delle aree templari

 

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Trapani e il Gruppo Archeologico Drepanon

Il 18 ottobre 2024, in una sala di Porta Napoletana, il  nostro nuovo socio Salvatore di Natale proveniente da Trapani, con una dettagliata conversazione ci ha guidato nella Sicilia Occidentale, incrocio e crogiuolo di molteplici culture e influenze chiaramente attestate da ritrovamenti archeologici. Ci ha fatto quindi rivedere o conoscere alcuni degli splendidi monumenti di Trapani antica e moderna, nonchè alcuni riti popolari.

Ci ha presentato anche il numeroso e attivo Gruppo Archeologico Drepanon, aderente come  il nostro  ai Gruppi Archeologici d'Italia. Grazie a Salvatore e a tutti i partecipanti

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ARCHEOLOGIA RITROVATA

Quest'anno i giorni 11,12 e 13 ottobre 2024 sono stati dedicati anche a Velletri alla ricorrenza annuale di Archeologia Ritrovata che si propone, a livello nazionale, di valorizzare siti, monumenti o aspetti e caratteristiche di luoghi poco noti. Il percorso urbano proposto ai partecipanti è iniziato dinanzi alla chiesa di san Martino di cui il primo giorno Sara di Luzio e gli altri due Ilaria Fiorillo hanno illustrato nei particolari la storia millenaria. Dalla sua prima menzione nel 1065 in una Bolla del papa Alessandro II all'affidamento ai Chierici Regolari Somaschi, alla ricostruzione opera dell’architetto veliterno Nicola Giansimoni che la trasformò in una chiesa a croce greca. Quindi Guido Giani ha mostrato rare foto e ricostruzioni del distrutto Palazzo quattrocentesco De Bonis con la sua bella forma arcuata che seguiva la curva della strada, il suo colore grigetto, le lesene e gli stucchi che gli davano un bellissimo aspetto barocco, riferendo anche particolari dell'ambiente sociale e commerciale anteguerra intorno ad esso. L'antichità del luogo è stata illustrata da Ciro Gravier leggendo, spiegando e commentando un'epigrafe sepolcrale del periodo augusteo ritrovata in fondo alla scalinata di San Martino, là dove verosimilmente in epoca romana passava il pomerium della città. L'epigrafe ricordava un liberto e una liberta sepolti in un rettangolo di tre metri e mezzo di lungo e circa sei metri di largo (in fronte pedes XII in agro pedes XX) donato dal loro padrone. Poi, nel 1780, presso la chiesa fu dissotterrato un frammento di epigrafe in cui si faceva riferimento ai cultori della Mater Deum Idaea, citata a sua volta in una fronte di altare a lei dedicato. Questi devoti erano quasi certamente legati al commercio marittimo, forse più propriamente fluviale se è vero che il cardinale Borgia possedeva un bassorilievo trovato “in agro veliterno” e purtroppo perduto, in cui le tre imbarcazioni portavano il nome di tre ninfe. Attraversata poi la Porta Napoletana, abbiamo raggiunto in viale Oberdan il sito del Casino di campagna dei Borgia, dove il Cardinale conservava altri cimeli del suo Museo, e che purtroppo è andato anch’esso distrutto. Ma proprio dirimpetto, a causa di uno smottamento del terreno, venne alla luce alla fine del 700 un cimitero paleocristiano, che testimonia la presenza del cristianesimo a Velletri di due secoli precedente la notizia del primo vescovo di Velletri. Il cimitero, come durante tutta l’antichità, costeggiava una strada importantissima e antichissima, la via Mactorina, che proveniva da Preneste, raggiungeva Velletri dove la incrociò l’Appia a Soleluna, e terminava a Satricum. Hanno seguito il percorso molti cittadini di Velletri, ma anche dei Castelli ed alcuni perfino da Roma.

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21 e 22 settembre 2024 Giornate dedicate all'Appia Antica di Velletri

Sono state due intense giornate dedicate all'Appia Antica in occasione della 93ma Festa dell' Uva e dei Vini di Velletri e della Giornata nazionale dell'Appia, che ha visto tutte le Associazioni dei Castelli Romani aderenti alla rete solidale creata, anche se in luoghi diversi, impegnate per lo stesso obiettivo: evidenziare, illustrare e fare riflettere sui valori di un Monumento unico e indivisibile. Le mattinate e i pomeriggi sono stati molto seguiti e partecipati, ricchi di alcune delle tante culture di cui l'Appia Antica è stata testimone e che ci ha trasmesso attraverso i secoli, legandole, intrecciandole, permettendo loro di restare vive fino ad oggi. Immersi tra le immagini e i manufatti della Mostra sull'Appia Antica di Velletri, in questi due giorni nelle sale di Porta Napoletana sono risuonati i versi e le battute del viaggio di Orazio lungo la via Appia narrata nella quinta Satira: il tutto accompagnato da canti danze  e musica eseguiti da Francesca Trenta e Doriano Prati. E poi si sono susseguite le immagini dell'Appia di Velletri oggetto di indagini, sopralluoghi, studi, progetti da più di dieci anni da parte del G.A.V. APS . Ancora, il giorno 22 sono state evidenziate e illustrate le radici comuni di immagini, miti, simboli, rituali, concetti filosofici dell'antichità e di tradizioni popolari oggi ancora vive, praticate  ed espresse attraverso danze ed antichi strumenti musicali. Ed infine nel pomeriggio, offerta da Italia Nostra Castelli Romani, l'interessantissima passeggiata virtuale tra casali e vigneti nel paesaggio dell'Appia Antica che ha mostrato tra l'altro quanto i paesaggi stessi siano stati influenzati dalla presenza dell'Appia.                                                                                                                                                             
Ringraziamo di cuore tutti coloro che ci hanno resi più consapevoli di questa meravigliosa realtà: i relatori Ciro Gravier, Gabriele Marcattili, così come Luigi Cherubini ed Enrico del Vescovo di Italia Nostra Castelli Romani; gli straordinari artisti, ricercatori, esperti di culture e tradizioni popolari (Francesca Trenta e il Flauto Magico, Doriano Prati con la sua fisarmonica, Monica Neri con i suoni dell' eccezionale lira calabrese, il Gruppo degli 'Opa Opa danze greche', tutte le danzatrici e i danzatori che ci hanno coinvolto in momenti davvero emozionanti).

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Presentazione Rete associativa per Appia Antica

Il  pomeriggio del 2 agosto è stato molto interessante nella suggestiva cornice dell'ex chiesa di san Francesco a Velletri:  ospitato dall'associazione Calliope, che ringraziamo per la sua disponibilità ed  accoglienza, si è tenuto l'atteso evento a pochi giorni dalla proclamazione dell'Appia Antica a Patrimonio mondiale.
Dopo l'intervento della vicesindaco Chiara Ercoli e della direttrice dei Musei Civici di Velletri Raffaella Silvestri, le Associazioni già unite in rete per l'Appia Antica (Archeoclub aricino nemorense APS, Gruppo Archeologico Veliterno APS, Il Flauto Magico, Italia Nostra, Legio Secunda Parthica APS di Albano Laziale ) seguite da un folto, attento e sensibile pubblico, sono state sostenute da altre associazioni e rappresentanti di enti, da Genzano a Cisterna di Latina, pronti ad aderire alla Rete. Le volontà emerse, ribadite con varie argomentazioni ed osservazioni, si propongono di lavorare in sinergia da subito tra Associazioni ed Istituzioni per fare includere nel riconoscimento UNESCO quei tratti esclusi nonché per valorizzare al massimo un intero e inscindibile monumento qual è l'Appia Antica.
 
Da più di dieci anni il Gruppo Archeologico Veliterno si occupa dell’Appia Antica e del lungo tratto ricadente nel territorio di Velletri, più di nove chilometri!
Il G.A.V. ha svolto Indagini storico-archeologiche conoscitive, paesaggiastiche e relative ad aspetti insediativi ed antropologici, indagini geografiche relative al tracciato, progettazione di ripristini di piccole indispensabili strutture e cammini.
Nel tempo ha organizzato e svolto ripuliture di vari tratti e soprattutto il sopralluogo e la ripulitura del Ponte di Mele grazie all’Associazione di Speleologia Egeria. Il G.A.V. ha riprodotto memorie disperse come la Lastra di Onesimus collocata a Soleluna; ha svolto escursioni guidate, rievocazioni storiche, passeggiate ‘spettacolari’ anche in collaborazione con altre associazioni dei Castelli Romani.

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